San Colombano Ambientalisti in campo

Il Cittadino     Centro Lodigiano       6 settembre 2017       pagina 13
San Colombano Ambientalisti in campo
Non sparate sui cinghiali: «Una risorsa per la collina»

«Non c’è nessun pericolo in collina, i cinghiali rappresentano un elemento di biodiversità e di ricchezza per il Parco». Una settimana fa un cacciatore si era imbattuto in un branco di cinghiali che l’aveva accerchiato tra le vigne facendogli passare due minuti di puro terrore. Oggi però sono le associazioni ambientaliste della collina a raccontare la loro sulla presenza degli ungulati sul colle di San Colombano. Il Picchio Verde, il circolo “Il Quadrifoglio” di Legambiente, il Wwf e “l Gheppio” sono tutte compatte. «Ci sono molti dubbi sul racconto del cacciatore, e in ogni caso non c’è alcun pericolo in collina dato dagli animali – spiegano Paolo Cestari, Pietro Domenichini, Giovanni Leporelli e Andrea Vari -. I cinghiali, se incontrano degli uomini, scappano e se ne vanno. Forse può esserci un problema se si conducono dei cani liberi, ma basta avere qualche accorgimento e l’incontro non creerà problemi. Intanto, bisogna portare i cani sempre al guinzaglio, poi bisogna stare fermi o arretrare lentamente e in silenzio, senza far sentire gli animali in pericolo. C’è tantissima gente che usa la collina per camminare, correre o andare in bici, e non ci sono mai stati incidenti con i cinghiali, se non qualche raro incidente stradale con auto. Molti nemmeno li hanno mai visti. La collina e il Parco si possono frequentare senza paura, e la presenza di animali è un arricchimento». Sulla presenza dei cinghiali in collina la querelle tra ambientalisti e cacciatori prosegue ormai da almeno un paio d’anni, con i primi che li considerano una risorsa e i secondi un problema, tanto da avere avviato da due anni con autorizzazione regionale e provinciale una caccia di selezione. «Ma anche nel convegno svolto l’anno scorso era uscito chiaramente che il numero degli ungulati in collina non è problematico, eppure si spara – spiegano gli ambientalisti -. La caccia di contenimento attuata a San Colombano è unica, e fuori da ogni comprensione. Se c’è un problema bisogna affrontarlo secondo le linee guida previste da tutte le regioni. Ci vuole un censimento serio, fatto da terze parti, e quindi si devono autorizzare selecontrollori preparati. Il contenimento sul cinghiale deve tenere conto degli equilibri tra adulti e giovani. Se si spara a una matriarca, una femmina capobranco, per esempio, subito da quello si formano più branchi e le altre femmine vanno in calore, ottenendo così l’effetto di accrescere la popolazione. E poi si deve sparare solo da postazioni fisse, in sicurezza, comunicando in anticipo e in dettaglio le operazioni. Tutto il contrario di quanto si fa in collina»

 

 

 

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