Il Cittadino Centro Lodigiano 6 maggio 2014 pagina 26
Trovate da escursionisti che percorrevano il Sentiero Natura
Cornacchie in gabbia sotto il sole, ambientalisti contro la Provincia
Escursionisti nel Sentiero Natura di San Colombano si imbattono in una gabbia con alcune cornacchie prigioniere, lasciate sotto il sole, senza cibo né acqua, e si rivolgono alle associazioni ambientaliste. La gabbia è della Provincia di Milano, posizionata per il contenimento delle specie invasive, ma scoppia la polemica perché le condizioni degli animali sono state giudicate come un vero e proprio maltrattamento. Il fatto è accaduto il primo maggio scorso. Due giovani stavano percorrendo il Sentiero Natura del Parco della collina, quando si sono imbattute negli animali in trappola, all’altezza dei laghetti di Val Panate. Per questo si sono rivolti al Picchio Verde con un messaggio che l’associazione ambientalista banina ha deciso di rendere pubblico. «Abbiamo concluso il bel percorso ecologico, di recente inaugurato a San Colombano al Lambro e ci è dispiaciuto molto vedere vicino al laghetto, intrappolate in una gabbia strettissima sotto il sole cocente, tre cornacchie che si dimenavano nell’inutile tentativo di liberarsi ferendosi di conseguenza». Il Picchio Verde ha attivato quindi dei volontari dell’associazione ambientalista cugina, il Gheppio di Miradolo Terme, che si sono recati sul posto per verificare cosa stesse accadendo. Lì i volontari si sono imbattuti in una guardia venatoria volontaria, che ha spiegato come le gabbie fossero posizionate regolarmente, con riferimento al piano di contenimento delle cornacchie attuato dalla Provincia di Milano, e che una guardia passa tre volte al giorno almeno per recuperare gli animali. Le gabbie sarebbero vicino ai laghetti, anche per proteggere i piccoli anatroccoli che vivono lì, potenziali prede delle cornacchie. Una spiegazione che non ha convinto fino in fondo le associazioni ambientaliste al punto che la vicenda ha suscitato l’interesse della Lac, Lega abolizione caccia, pronta a intervenire presso la Provincia di Milano con un esposto. «La Provincia di Milano attua tre piani di contenimento approvati dagli istituti superiori per il controllo faunistico - spiegano dal servizio faunistico di palazzo Isimbardi -. Attuiamo il controllo numerico delle nutrie con trappole e sparo, quello dei piccioni con lo sparo e quello delle cornacchie con gabbie e sparo. Sono dei piani di contenimento richiesti per diminuire i danni prodotti da questi animali in particolare alle colture agricole. Chi utilizza le gabbie ha frequentato un corso e superato un esame, e ogni operatore deve comunicare il numero di animali catturati». Tutto questo non esclude del tutto i maltrattamenti, anche se dalla Provincia sono molto cauti: «Bisogna capire da quante ore si trovavano lì le gabbie. Se effettivamente gli animali sono rimasti per ore e ore sotto il sole senza acqua né cibo si può configurare un maltrattamento, e in questo caso la Provincia può individuare il responsabile e valutarne l’operato. Tuttavia è difficile dirlo senza conoscere tutti i fatti».
Il Cittadino 7 aprile 2014 Centro Lodigiano pagina 18
SAN COLOMBANO, COMUNE, PROVINCIA E PARCO UNITI NEL PROGETTO FINANZIATO DA CARIPLO
Sulla collina c’è il Sentiero Natura tra oche, cinghiali, rane e rapaci
Aperto ieri con una passeggiata guidata dagli esperti naturalisti il percorso alla scoperta dei colli, che attraversa le aziende vinicole e svela piccoli “tesori”.
Una festa tra viti e boschi per l’inaugurazione del Sentiero Natura realizzato dal comune di San Colombano nel cuore del parco della collina: ieri mattina c’è stato il taglio del nastro con il sindaco Gigi Panigada, l’assessore all’ambiente Davide Panzetti, l’assessore
all’agricoltura della provincia di Milano Luca Agnelli, il direttore del Parco Davide Schiavon. Più di cento i presenti per la prima passeggiata, impreziosita dalla guida degli esperti dell’università di Pavia e di Milano Bicocca, che hanno eseguito rispettivamente gli studi biologici e zoologici e gli studi botanici.
Il progetto è stato completato in due anni con la partecipazione del Disat, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio, i volontari delle associazioni Wwf, Picchio Verde e Borgo e il Colle, e il finanziamento di Fondazione Cariplo per 130mila euro.
«Questo sentiero è il compimento di un sogno, il coronamento di due anni di lavoro per i quali dobbiamo ringraziare tutti quelli che ci hanno creduto e ci hanno lavorato», ha detto l’assessore Panzetti.
Punti ristoro erano allestiti ieri lungo il percorso dalle aziende agricole I Vignaioli, Panizzari e Nettare dei Santi di Riccardi. Il gruppo si è ritrovato prima delle 10 all’azienda agricola Vignaioli, di fianco alla quale parte il Sentier Natura, che si snoda in Val Panate fino a due laghetti naturali, popolati con oche e anatre e riqualificati con vegetazione acquatica.
Da lì si sale verso i campi di fronte l’azienda agricola Panizzari passando per uno scorcio di bosco popolato da diversi uccelli (capinera, picchio rosso maggiore e picchio verde, merli, gazze, cinciallegra). Si segue quindi un breve tratto di strada Panoramica, poi si comincia la discesa verso il bosco della Moccia, costeggiando i vigneti. Qui si entra nel regno dei cinghiali (ieri mattina nel pantano erano ben visibili molte orme) e in un bel bosco nel quale si è concentrato il lavoro scientifico, con la rinaturalizzazione di essenze arboree in estinzione e di alcune pozze da riproduzione per la rana agile e per la rana di Lataste, il cui progetto iniziale di reinserimento è stato fermato perché questa specie endemica della pianura padana, e a rischio estinzione, è stata rinvenuta ancora presente in collina. Il percorso prosegue con la risalita dalla strada sterrata da Val bisseretta verso Madonna dei Monti, e da lì con la propaggine per Pomo Granino, pianoro che domina la valle del Po sul quale è stata realizzata una postazione fissa per l’osservazione dei rapaci. Andrea Bagatta