Esodo di rapaci sui cieli lodigiano

Il Cittadino       Centro Lodigiano       pagina 25       18 settembre 2013

Censiti migliaia di uccelli in transito verso l’africa

Esodo di rapaci sui cieli lodigiano

San Colombano. Una marea di uccelli e rapaci in migrazione sopra i cieli della collina di San Colombano: il nono campo Migrans per l’osservazione dei rapaci in transito migratorio sopra il Lodigiano si è concluso dieci giorni fa con numeri importanti e con la conferma che tra la fine di agosto e l’inizio di settembre la nostra area è corridoio di transito privilegiato per i flussi migratori di uccelli che scendono dal Veneto e si dirigono in Liguria prima di imboccare le rotte della Spagna e dell’Africa. I dati registrati dai volontari indicano 3 mila 369 falchi pecchiaioli in passaggio, e ancora 26 falchi di palude, 208 lodolai, 43 falchi pellegrini, 3 falchi pescatori, e ancora 75 poiane, quattro gheppi, 42 sparvieri, 13 bianconi, 7 nibbi bruni e uno reale, e infine 12 beccaccini, 15 albanelle reali, 10 cicogne nere e tre bianche. I rondoni maggiori contati sono stati 70, ma sarebbero stati molti di più secondo i volontari, e dal 30 agosto al 2 settembre c’è stato un passaggio di oltre 600 gruccioni. I numeri dunque sono probabilmente in difetto, e segnano comunque un grande successo dell’osservazione, che ha fatto registrare più di mille rapaci in transito rispetto all’anno scorso. Il campo è durato dal 19 agosto al 7 settembre ed è stato organizzato da tre associazioni: il Grol, Gruppo ornitologico lodigiano, e le due del Parco della collina, il Picchio Verde di San Colombano e il Gheppio di Miradolo. Tre i campi attivati: uno a San Colombano al Pomo Granino, storico punto d’osservazione dove si iniziarono i campi nove anni fa con una splendida visuale sulla vallata del Po, uno a Miradolo sul Monte Aladino alla Madonna del latte, e quello di Madonna del Ronchetto a Inverno e Monteleone. Dei tre campi, quello banino è rimasto aperto part-time, mentre quello di Miradolo è stato chiuso per mancanza di volontari. Ha resistito invece quello in terreno aperto a Inverno e Monteleone, verso Graffignana. Volontari fissi sono stati Maurizio Macchetta, Andrea Vari, Ivano Adami, Marco Siliprandi, Giovanni Leporelli e Luca Ravizza, ai quali si sono aggiunti di volta in volta altri appassionati. «Nonostante le difficoltà con i pochi volontari, il campo ha regalato tante soddisfazioni, in particolare il passaggio di un gruppo di oltre 300 pecchiaioli tutti insieme, un vero spettacolo della natura - racconta Macchetta del Gheppio -. Sarebbe bello estendere l’osservazione dei rapaci agli studenti delle scuole, è un progetto non semplice ma che avrebbe grande valore educativo». Andrea Bagatta

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