Il Cittadino Centro Lodigiano 21 novembre pagina 31
Meeting a San Colombano con gli esperti di migrazione
San Colombano Tutti gli esperti di migrazione del nord Italia si incontreranno nella giornata di oggi, sabato 21 novembre, a San Colombano per un meeting tecnico e scientifico di alto livello, il primo che coinvolge tutti i punti di osservazione della migrazione nell’Italia settentrionale. Gli esperti provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Veneto e Trentino, una quarantina, saranno di scena nel Cantinone del castello Belgioioso per tutto il giorno per parlare dei progetti 2010 e per costituire un coordinamento nazionale dei centri di avvistamento. L’iniziativa nasce per interessamento delle associazioni locali Grol - Gruppo ricerche ornitologiche di Lodi, Picchio Verde, Wwf di Lodi e Lipu di Piacenza, che hanno organizzato tra agosto e settembre sulle colline banine, nella pianura lodigiana e sui colli piacentini, il campo migrans, l’unico in grado di intercettare i rapaci e gli altri volatili in migrazione sulla Pianura Padana. Quest’anno i rapaci osservati sono stati oltre 3200 in netta crescita rispetto agli altri anni, quando il solo campo di San Colombano ne contava nemmeno la metà.«Ma pur essendo buoni dati, rappresentano circa il 10 per cento dei volatili censiti in passaggio in altri campi storici d’avvistamento ai piedi delle Alpi, all’uscita dai corridoi migratori - spiega Marco Siliprandi del Grol -. Il dubbio è proprio questo: in Pianura Padana, con i rapaci che si disperdono senza un corridoio specifico, ha senso un campo d’avvistamento? Per capirlo appieno abbiamo coinvolto gli altri campi in un meeting unico nel suo genere, in modo da mettere in rete conoscenze dirette e confrontarsi faccia a faccia».Oltre al tema della migrazione dei rapaci, gli ambientalisti lodigiani si confronteranno con i loro “colleghi” delle altre regioni anche su temi più specifici, per esempio sulla peculiarità dell’avvistamento di questa estate di 23 cicogne nere, una specie di record dal momento che in altri campi non si arriva oltre la dozzina o la quindicina. Gli elementi di interesse dunque per la realtà lodigiana non mancano. An. Ba.
La Libertà di Piacenza 18 novembre 2009
Volontari lodigiani hanno allestito postazioni alla Casella di Castelsangiovanni e Boffalora di Agazzano
Avvistati settemila uccelli migratori
Castelsangiovanni - Oltre settemila uccelli migratori avvistati. E tra questi ci sono esemplari di falco pecchiaiolo, nibbio bruno e reale, falco di palude, poiana, falco lodolaio, biancone, falco pescatore, sparviere, pellegrino, gheppio, falco cuculo, grillaio. Ma anche 32 rarissime cicogne nere, rondini e gruccioni a caccia di vespe e calabroni. Sono queste alcune delle specie di volatili censite dai volontari che, nelle settimane scorse, hanno partecipato al cosiddetto «campo d'osservazione rapaci in migrazione» di San Colombano al Lambro. Un'attività che quest'anno per la prima volta ha esteso i suoi confini anche oltre il territorio lodigiano grazie alla predisposizione di una postazione nelle campagne attorno a Castelsangiovanni e un'altra a Boffalora di Agazzano.
I campi di osservazione hanno permesso di notare diverse particolarità. Durante gli avvistamenti, ad esempio, i volontari hanno potuto osservare due coppie di falchi che hanno nidificato intorno alla centrale Enel Amaldi di Castelsangiovanni. I campi di avvistamento, organizzati dall'associazione Picchio Verde e dal Gruppo ricerche ornitologiche lodigiano con il Wwf e con il contributo delle province di Milano e Pavia, quest'anno hanno visto anche la collaborazione dei volontari della Lipu Piacenza e delle Provincia di Piacenza, che ha assegnato una guardia forestale per l'osservazione nei campi attorno a Castelsangiovanni e a Boffalora.
Il campo in sostanza permetteva ai volontari di osservare, tramite apposite strumentazioni, il fenomeno che si ripete ogni anno e che riguarda la migrazione di migliaia di volativi che partono a fine estate dal nord-est europeo seguendo la rotta sud-ovest, fino ad arrivare in Africa. Una parte di queste rotte migratorie passa anche in Italia, attraversando la Pianura Padana e sorvolando in parte anche la Valtidone dove sono state avvistate appunto numerose specie come l'upupa, il picchio verde e rosso maggiore.
«Ed ora - annunciano gli organizzatori - allestiremo il primo convegno sulla migrazione mai realizzato in Italia. Interverranno i ricercatori che operano nelle regioni del Nord Italia: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Veneto, Trentino con l'obiettivo di costituire un coordinamento nazionale e pensare anche ai progetti per il 2010 in cui vorremmo tornare a coinvolgere anche la Valtidone». Durante il convegno, in programma questo sabato nel castello di San Colombano al Lambro, si parlerà anche dei risultati del campo allestito a Castelsangiovanni e Boffalora. La giornata di studi prenderà il via alle 10,30 per poi proseguire fino a metà pomeriggio.
Mariangela Milani