Campagna antibracconaggio
Il Lunedì Provincia Pavese 22 dicembre 2008
Campagna antibracconaggio
Chiuse le stalle quando i buoi sono scappati! La Corte Costituzionale blocca la caccia in deroga in Lombardia a Fringuelli e Peppole dichiarandola incostituzionale.
Già nel luglio scorso la Corte Costituzionale con la sentenza n. 250 definì costituzionalmente illegittimi i provvedimenti che prevedevano, per legge, la concessione di specifiche deroghe di caccia. Con la sentenza n. 250 del 2008 la Corte Costituzionale, censurando proprio la legge regionale n. 2/2007 della Lombardia sulle deroghe di caccia, dichiarava l'illegittimità costituzionale della previsione di deroghe mediante leggi regionali. La regione Veneto e la stessa regione Lombardia hanno nuovamente previsto la concessione di deroghe per la stagione 2008/2009 mediante legge (Veneto, n. 13 del 14 agosto 2008; Lombardia, n. 24 del 30 luglio 2008), reiterando la legge appena censurata dalla Corte Costituzionale. Con due distinte ordinanze la (4861 e 1223 OC, del 16/10/2008 ) anche il TAR del Lazio accoglieva in via cautelare il ricorso delle associazioni ambientaliste contro la Legge Lombarda inviando gli atti alla Corte Costituzionale. L' Italia è sotto procedura di infrazione europea per l'abuso dello strumento delle deroghe, con Lombardia e Veneto principali imputati in tale contenzioso comunitario. Il Governo dal canto suo non ha proceduto ad impugnare la legge 24 delle regione Lombardia sulla caccia in deroga agli uccelli protetti, lasciando che i tempi di impugnazione arrivassero a scadenza. Con l'interrogazione urgente un deputato del PD ha chiesto al Governo e ai Ministri competenti perché il Governo ha rinunciato ad impugnare la legge lombarda alla presenza di atti così palesemente illegittimi, dando tacitamente il permesso di consumare un danno gravissimo a quel patrimonio della collettività che sono gli animali selvatici. “Ecco infine la settimana scorsa la nuova pronuncia della Corte Costituzionale che con una sentenza blocca definitivamente la caccia in deroga”. Ma il passo di fringuelli e peppole è finito. Si è voluto accontentare alcune caste, ed ora il procedimenti di infrazione della Comunità ricadrà sui cittadini. Ma, come è andata la campagna antibracconaggio? I nostri ottimi Agenti Provinciali Pavesi hanno fatto, un “grande miracolo” scoperchiando l’eldorado dei bresciani sui Colli Banini. Il tutto si è sintetizzato grazie anche agli amici del “Picchio Verde del WWF e con l’aiuto di qualche cacciatore”. Così facendo si è, dato un segno tangibile di presenza dello Stato e di legalità sul territorio. Ma in altri posti, dove per antonomasia il bracconaggio è una specie di “lavoro” come è andata? Nelle valli bresciane, Valtrompia, Valcamonica, Valsabbia il bracconaggio stà da qualche anno subendo una trasformazione e, sebbene siano meno frequenti i ritrovamenti di tese con centinaia di archetti ed i dati sulle quantità di trappole ritrovate siano inferiori rispetto al passato, c’è una "riconversione" dei metodi di caccia illegale indicato dall'ingente rinvenimento di “sep”, piccole trappole a scatto utilizzate solitamente per la cattura di topi. Un simile mutamento di tecniche nel bracconaggio, rende ulteriormente complicato il lavoro di ricerca e di eliminazione delle trappole stesse, che sono facilmente mimetizzabili ed occultabili. Si stima che un bracconiere che ricorreva all'uso di 100-150 archetti, in media ora utilizzi circa 15-30 “sep”. A dispetto dell'esiguità di tali numeri, si deve considerare che la “sep” viene posizionata con un'esca viva (una piccola camola), irresistibile per molti piccoli insettivori, soprattutto pettirossi; si tratta inoltre di una trappola agilmente occultabile, facilmente "armabile" e legalmente reperibile presso le ferramenta. Il crescente fenomeno delle “sep”, si accompagna con l'aumento delle reti posizionate sui valichi ed anche in giardini privati. Al ritrovamento di innumerevoli trappole si è accompagnato un notevole numero di segnalazioni di bracconieri dalle forze preposte, tra i quali diversi capannisti, sorpresi nell'atto di armare sep o stendere reti a poca distanza dal proprio capanno da caccia. Le specie trovate morte o liberate sono pettirosso, fiorancino, passera scopaiola, frosone, crociere, fringuello, merlo, scricciolo, verzellino, lucherino, tordo sassello bottaccio. M. Macchetta