Parco Collinare, quale futuro?
settimanale Il Lunedì della Provincia di Pavia 5 novembre 2007
Parco Collinare, quale futuro?
Si è svolto domenica 28 ottobre 2007 presso l’Aula Consigliare del Comune il Convegno patrocinato, e fortemente voluto dalle Associazioni Ambientaliste “ Picchio Verde, Legambiente ed il WWF”, il tutto per dare una mossa agli amministratori pubblici sul futuro di questo Parco Collinare che “stenta non poco” a decollare aldilà dell’enorme lavoro svolto dalla Giunta guidata dal Sindaco Gian Luigi Panigada. Il Comune di S.Colombano è stato il primo nel 2000 ad approvare il piano per la costituzioni del Parco Collinare, gli altri comuni aderenti sembrano paurosi, timorosi. Alcuni attualmente non hanno ancora discusso in giunta i piani che riguardano l’ambito protetto nonostante siano passati sette anni dalla costituzione dello stesso. Sembra più un Parco “sopportato” che supportato, aldilà delle intenzioni parlate dei politiche non c’è sostanza. Lo si intuisce guardando la planimetria del Parco, molte aree adiacenti ai comuni interessati a sud sono state lasciate volontariamente fuori dai mappali dell’area protetta. E’sconcertante pensare che “probabilmente”, tali aree siano state escluse volutamente, per essere destinate a Piani di Lottizzazione. E’ un Parco questo senza coraggio questo, aldilà delle buone intenzioni dei tanti che si prodigano. Una politica miope ed arcaica guarda più alla sostanza di ciò che può rendere un P.L, che all’ambiente ed alla salute dei cittadini. Era forse più logico avere confini naturali che potevano essere Strade Provinciali “234” a sud, o canali naturali quali la “Colombana” a Nord. A suo tempo erano i confini che la Legge della Regione Lombardia n° 86 del 1983, art. 30 lett. d) aveva determinato con la planimetria di quella che era la “Zona di Rilevanza Ambientale della Collina di S.Colombano”. Si sono lasciate fuori intere porzioni di territorio con l’intento di fare cassa ed incamerare oneri, è li visivamente e vergognosamente da leggere come una vecchia storia già sentita, oggi è lì scritta sul mappale della planimetria di questo povero Parco. A tutti piace una costruzione ai piedi di un Area Protetta! E davanti al denaro sappiamo, quanto poco contino i vincoli…… “Punta Perotti insegna!” .
Alle 9,30 ha preso la parola il Prof. Luca Canova dell’ Università di Pavia il quale ha fatto notare di come nelle aree sottoposte a vincolo sia diminuita la deforestazione, viceversa si sono distrutte pure le siepi ed i filari per fare campi sempre più vasti.
E stata la volta del Consigliere Provinciale della Provincia di Pavia Felice Novazzi, che ha portato il saluto ai partecipanti dal Presidente delle Provincia di Pavia, Vittorio Poma. Novazzi ha avuto parole di soddisfazione nel vedere l’intesa raggiunta dai 5 comuni dichiarando “è stupendo!” L’Assessorato all’Agricoltura è estremamente contento che l’ambiente collinare sia stato rispettato. Ha inoltre affermato “c’è saturazione di attività industriali e logistiche nella Bassa Pavese, meglio ora puntare sull’ambiente”.
Luigi Panigada Sindaco di S.Colombano, ha fatto un escursus storico sulla creazione del Parco che è iniziata nel lontano 1980, “volevamo un Ambito Protetto ma questo non si poteva fare senza la concertazione coi Comuni limitrofi, ed ha auspicato una collaborazione tra tutti i fruitori del Parco, dal WWF, agli agricoltori, ai cacciatori.
Vecchietti rappresentante del Comune di S.Angelo Lodigiano ha ribadito che l’idea del Parco arriva in un momento in cui preservare la salute dei cittadini è motivo di priorità, Che l’importanza per il Comune di S.Angelo Lodigiano fosse molta su questo Parco Collinare lo si è potuto notare dalla presenza del Vice Sindaco Pappino Pisati, dell’Assessore Domenico Beccaria e dell’Assessore all’Ecologia ed Ambiente del Comune Dott. Lorenzo Barbaini.
Carlo Colnaghi Sindaco di Miradolo Terme ha ribadito che: l’idea del Parco è stata dei vecchi Sindaci il nostro territorio è un tesoro da preservare in ogni modo! Attualmente siamo fermi con i piani per i problemi relativi ai numerosi extracomunitari albanesi presenti sul nostro territorio che danno problemi.
Maina del Comune di Graffignana, ha assicurato che è in via di approvazione da parte del Comune il piano di riperimetrazione del Parco per quanto riguarda il proprio territorio. Gli anziani abbandonano le coltivazioni ed i giovani non raccolgono il testimone lasciando sempre più aree incolte. Maina ha inoltre dichiarato che il comune è impegnato contro l’abusivismo.
Enrico Vignati Sindaco di Inverno e Monteleone ha dichiarato che il 29 ottobre porterà il piano del Parco in Giunta per l’approvazione. Ha dichiarato inoltre che la Giunta da Lui capitanata ha deciso di triplicare l’area del Parco portandola a 80 ettari contro gli originali 25.
Il Pres. Dei vini DOC di S.Colombano Carenzi, afferma che il DOC è legato al territorio, è un valore ed un patrimonio per tutti. Ci deve essere una cultura del territorio e di quei valori tramandati da generazioni che sono il succo della continuità. Ed auspica una salvaguardia dell’ambiente.
L’AIAB con Angelo Marchesi: ha proposto un utilizzo maggiore del biologico. Per l’agricoltura biologica vi sono finanziamenti concreti dalla UE ed a breve termine.
Il WWF Italia con Migliore ha affermato che questo Parco rappresenta una ricchezza ed una sorpresa per la tutela della biodiversità, Dal 2005 si stà studiando e monitorando la migrazione dei rapaci sui Colli Banini. I Colli rappresentano una specie di rotta per questi rapaci, una sorta di “valico montano” che conta oltre 5000 rapaci transitanti ogni anno. Alcuni molto rari.
Domenichini di Legambiente, pungola i politici invitandoli a passare dalle parole ai fatti, in quanto il verde del Parco non è una risorsa inesauribile, quindi urgono piani specifici di salvaguardia che valorizzino fauna, vegetazione, ambiente che sono i classici valori tradizionali.
Accorato l’appello di Maurizio Papetti del “Picchio Verde Onlus” Papetti ha ribadito il concetto che il PLIS è un contenitore vuoto da riempire, e la conservazione della collina è un principio irrinunciabile, come lo sono le Oasi Protette. Papetti ha chiesto inoltre un uso più razionale dei fitofarmaci, troppi in agricoltura! Ed ha auspicato una lotta senza quartiere agli OGM.
Ha chiuso il convegno l’Assessore della Provincia di Milano Pietro Mezzi affermando che il Parco è una scommessa vinta. Come è utile parlare di ampliamento del Parco, come diceva Domenichini di Legambiente forse un pensiero di “collegamento” con il Parco Sud Milano non sarebbe fuori luogo. Mezzi ha puntato il dito sui tempi inadeguati per la “costruzione” del Parco, impossibile ed inaccettabile che dopo sette anni di incontri e parole non sia partito nulla, e qualcuno non ha fatto manco i piani. “Fate in fretta! Ne và della vostra credibilità!” Ha chiesto inoltre ai Comuni di farsi carico di una forte salvaguardia giuridica per questo natio Parco che è la prima importante area protetta a Sud di Milano dei 14 parchi sovracomunali esistenti in Lombardia.
M.Macchetta