È allarme in collina
Il Cittadino 12 dicembre Centro Lodigiano pagina 18
Nell’ultimo biennio sono state una ventina le multe, ma la polizia provinciale di Milano chiede un aiuto “Più controlli contro il bracconaggio”
È allarme in collina, chiesto l’intervento delle guardie ecologiche
la polizia provinciale aumenta il controllo in collina, ma indica nelle guardie volontarie l’aiuto indispensabile per un’azione più regolare ed efficace. L’impegno sulla vigilanza non è mai venuto meno in questi anni, come testimoniano le cifre: nell’ultimo biennio sono state elevate una ventina di contravvenzioni relative all’ambito ambientale e venatorio. «Più che la quantità, che è scarsamente indicativa, è da sottolineare che si tratta di reati vari, da quelli lievi a quelli più gravi, a dimostrazione che l’azione prodotta è più che consistente e non ha lesinato sforzi», dice il vice comandante della polizia della provincia di Milano Bruno Quercioli.Tuttavia, la situazione particolare di San Colombano, in provincia di Milano ma circondata da territorio lodigiano e pavese, non contribuisce allo sviluppo di un’azione continuativa. «Negli ultimi tempi abbiamo intensificato i controlli, ma è impossibile pensare di destinare una pattuglia fissa al colle banino - continua Quercioli -. Sia per questioni logistiche sia di personale possiamo muoverci a rotazione, oppure sulla base di fondati sospetti o di una denuncia».E proprio negli ultimi tempi la rinnovata attenzione al territorio banino ha prodotto due risultati di un certo rilievo. Proprio ieri mattina, in collina, è stato scoperto un edificio di sei metri per sei adibito ad abitazione, ma privo di qualsiasi autorizzazione: l’abuso edilizio è stato prontamente segnalato alla magistratura e ora si è in attesa della convalida del sequestro da parte dell’autorità.Sul fronte della caccia, invece, il 26 novembre scorso è stato contestato un verbale “per detenzione di richiami vivi ad uso caccia sprovvisti di regolare anello”: un illecito grave, punibile con ammenda e pena detentiva, che si configura come l’anticamera del bracconaggio vero e proprio.«Nonostante l’efficacia di queste azioni, però, rimane il fatto che il nostro compito sarebbe molto agevolato dalla presenza di sentinelle adeguatamente preparate, per esempio le guardie ecologiche volontarie», conclude Quercioli. Con un mandato valido per tutta la regione, le guardie ecologiche potrebbero operare su San Colombano anche provenendo da altri comuni vicini, ma l’associazione ambientalista Picchio Verde vorrebbe incentivare l’arruolamento locale e per questo chiama in causa il comune. «Sarebbe opportuno che l’amministrazione, come abbiamo ufficialmente richiesto, destinasse un contributo per la copertura delle spese di partecipazione al corso per la formazione delle guardie ecologiche volontarie in programma a Milano - spiega il presidente Maurizio Papetti -. Delle guardie locali permetterebbero una più efficace tutela del parco, sia sul versante della caccia illegale sia su quello della tutela ambientale e paesaggistica».Andrea Bagatta