Oltre 600 in corteo sotto la bandiera dell’ambientalismo

da Il Cittadino  14 Marzo 2005  Basso Lodigiano  

Oltre 600 in corteo sotto la bandiera dell’ambientalismo

Trentotto i trattori della colonna gialla della Coldiretti provenienti da Turano e Bertonico, più una decina di altri trattori usciti dalla vicina sede del Consorzio Agrario. Tre i pullman giunti dall’hinterland. Seicento circa le persone che hanno sfilato in corteo, fra cui oltre 45 sindaci recanti la fascia tricolore. A questi vanno aggiunti i coltivatori alla guida dei mezzi agricoli, per un totale di partecipanti di oltre 650 persone con centinaia di bandiere. In testa al corteo, subito dietro la colonna dei mezzi agricoli, quattro gonfaloni comunali: Codogno, Castiglione d’Adda, Boffalora e Brembio; poi Riccardo Sarfatti, candidato dell’Unione a governatore della Lombardia, Osvaldo Felissari, presidente della Provincia di Lodi, il consigliere regionale Marco Votta, l’ex presidente provinciale Lorenzo Guerini ed i sindaci di Casalpusterlengo, Turano, Montanaso, Tavazzano e Bertonico. Poi tutti gli altri primi cittadini, gli assessori provinciali fra cui Sanna, Biavaschi, Bianchi e Soldati, molti consiglieri provinciali. Tante le presenze del mondo ambientalista: oltre agli storici stendardi di Legambiente e del WWF hanno sfilato pure alcune associazioni locali, come Vivambiente di Castelnuovo, con in prima linea Carla Ardigò, e Picchio Verde di San Colombano, con Maurizio Papetti. Quindi lo striscione della Rsu Lever con una rappresentanza a scandire slogan anti Formigoni.

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Il sogno della collina è diventato realtà

Il Cittadino, 31 Dicembre 2005, Centro Lodigiano, Pagina 23

San Colombano Soddisfatto il sindaco: «Premiati anni di lavoro con la provincia, ora le osservazioni dei cittadini» 

Il sogno della collina è diventato realtà

Il consiglio approva il regolamento del parco banino: stop al cemento e tutela delle vigne

San Colombano Percorsi ciclabili, pedonali ed equestri, recupero delle strade vicinali, aree di sosta panoramica, cartelli e pannelli informativi, salvaguardia delle acque e dei boschi, recupero delle aree degradate, divieto di nuove costruzioni, conservazione e riutilizzo del patrimonio architettonico esistente, tutela e promozione dell'agricoltura e in particolare della vite: il libro dei sogni della collina di San Colombano ha trovato il suo piano attuativo.
Nella seduta dello scorso 28 dicembre il consiglio comunale ha adottato il piano particolareggiato del Parco della Collina con il voto favorevole della maggioranza e dei gruppi di minoranza Nuova San Colombano e Diritti Ambiente Partecipazione, e l'astensione del gruppo Amministriamo Insieme. Il documento individua e disciplina con norme tecniche l'uso del territorio e le sue trasformazioni urbanistiche, edilizie e naturalistiche: in pratica, regola la crescita del Parco che si estenderà su tutta la collina del territorio di San Colombano, in attesa dell'adesione degli alti comuni interessati: Graffignana e Sant'Angelo per la provincia di Lodi, Miradolo Terme e Inverno e Monteleone per la provincia di Pavia. Come per ogni altro atto urbanistico, i cittadini potranno prenderne visione per 30 giorni e fare le loro osservazioni per altri 30 giorni. L'amministrazione ha promesso anche incontri aperti alla cittadinanza per farne conoscere il contenuto.
«Nello stendere il piano abbiamo cercato di trasformare in norme tecniche aderenti alle leggi il principio di tutela dell'ambiente, e della vite in particolare come elemento qualificante della collina», ha spiegato l'architetto Umberto Bloise, redattore del documento. Soddisfatto il sindaco Gigi Panigada, che apre a possibili migliorie: «Il piano è frutto di anni di collaborazione con la provincia di Milano e ora era indispensabile adottarlo nella forma che abbiamo condiviso con essa. Niente vieta che eventuali osservazioni migliorative di cittadini e associazioni siano poi recepite». Questo atto rappresenta la tappa più importante per la creazione dell'ente Parco, che quindi dovrebbe diventare operativo entro il 2006.
Il consiglio comunale ha adottato anche il programma pluriennale degli interventi, che prevede spese per oltre 700 mila euro il primo anno e oltre 900 mila per il secondo e il terzo, con una ripartizione tra comune e provincia di Milano. Nel programma sono delineati i vari interventi necessari alla realizzazione, alla promozione e alla gestione del Parco, oltre che per ricerche specifiche. Tra le prime opere, partiranno la sistemazione e l'adeguamento delle principali strade collinari e un progetto di rete ciclabile collinare. Entrambe le operazioni conteranno su un finanziamento provinciale già stanziato.

 

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In un consiglio “a porte chiuse” il progetto del parco della collina

Il Cittadino – 09 Dicembre 2005 – Centro Lodigiano – pagina 20

San Colombano Polemica di opposizione e cittadini sulla scelta della giunta 

In un consiglio “a porte chiuse” il progetto del parco della collina  

San Colombano Ancora non c’è e già fa discutere: il Parco della collina suscita le prime polemiche, non di merito ma di metodo. Prima dell’adozione prevista per fine mese, i consiglieri comunali conosceranno il piano particolareggiato del Plis, o Parco locale d’interesse sovracomunale, il prossimo 12 dicembre, nel corso di una seduta di consiglio a porte chiuse. «Ma a memoria non si ricorda un consiglio a porte chiuse - dice Luisa Rota del gruppo di minoranza Amministriamo Insieme -. Questa formula è prevista dal regolamento nel caso in cui si discuta di fatti particolarmente gravi o riservati, relativi a persone che devono essere nominate. Non si capisce questa scelta per il Parco, che invece dovrebbe essere condiviso e appartenere a tutti». Non si entra nella sostanza del progetto, che ancora non è conosciuto, ma sul metodo adottato per la realizzazione e la presentazione. «Si tratta di una delicatezza istituzionale nei confronti dei consiglieri - spiega il sindaco Gigi Panigada -. Molti di essi sono nuovi e non hanno avuto la possibilità di conoscere la questione in precedenza. Questo incontro ci permetterà di illustrarlo nel dettaglio, con gli approfondimenti del caso, difficilmente praticabili nel corso di un consiglio comunale normale». Ma perché la scelta di tenerlo a porte chiuse? «L’iter del piano è stato lungo, anche per la necessità di recepire le istanze della provincia di Milano - risponde il sindaco -. Ora il piano è cristallizzato e dovrà essere adottato così come è, perché diversamente si dovrebbe rimandare il documento alla visione della provincia e quindi ci perderemmo in un continuo vai e vieni senza giungere a conclusione. Una volta adottato, poi, ci sarà tutto il tempo per presentare pubblicamente il piano e conoscere le osservazioni della gente. Che senso avrebbe avuto un consiglio comunale aperto in cui la gente non si sarebbe potuta esprimere?». Dopo l’adozione ci saranno 30 giorni di pubblicazione e altri 30 per presentare le osservazioni. In questo periodo, l’amministrazione effettuerà incontri pubblici aperti per spiegare il progetto nel dettaglio e recepire eventuali indicazioni e suggerimenti. «Le osservazioni, però, sono uno strumento tecnico che non permette di costruire insieme e di condividere il piano», ribatte non convinta Luisa Rota. «Il Parco sarà di tutti, e tutti dovrebbero essere chiamati a partecipare il più possibile, in ogni fase: è una questione di metodo, poco democratico e trasparente».
Andrea Bagatta

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Il parco collinare deve crescere

Il Cittadino - 02 Dicembre 2005 - Centro Lodigiano - pagina 24

San Colombano

L’assessore provinciale annuncia 80 mila euro di contributi per l’oasi banina  «Il parco collinare deve crescere»  L’idea di Mezzi: «I confini si allarghino ad altri paesi» 

San Colombano Il parco collinare va verso un ampliamento nella direzione di Graffignana e Sant'Angelo da una parte, di Miradolo Terme dall'altra. A confermarlo è l'assessore alla politica del territorio e parchi della provincia di Milano Pietro Mezzi: «Stiamo cercando di dare una spinta all'allargamento del parco della collina di San Colombano, coinvolgendo i comuni limitrofi e le relative province. È impossibile definire i tempi, ma contiamo di sederci attorno a un tavolo già entro il prossimo gennaio per discutere insieme della questione».
La conferma è arrivata insieme a una pioggia di finanziamenti per le attività dei parchi. Tre le tipologie d'attività finanziate dalla provincia di Milano: la pianificazione e la gestione (comprese le attività di educazione ambientale), l'acquisto di aree e la riqualificazione ambientale. Lo stanziamento complessivo è di 780 mila euro e a beneficiarne sono 26 progetti, presentati da parchi regionali e da parchi locali di interesse sovracomunale come quello di San Colombano al Lambro.Sul borgo collinare arriveranno più di 80 mila euro. Un primo progetto riguarda la riqualificazione ambientale, con particolare attenzione alla sistemazione e alla messa in sicurezza delle principali strade della collina. Il contributo provinciale è di 60 mila euro, mentre il comune ha già destinato a bilancio per questo scopo 126 mila euro coperti con risorse proprie. Un progetto da 186 mila euro che sarà sbloccato non appena arriveranno i fondi. Gli altri due programmi finanziati riguardano invece il piano di settore, che riceve 8.800 euro, e le attività di sostegno per il funzionamento del parco, dal materiale informativo e pubblicitario all'organizzazione di visite guidate, che potranno contare su 14.400 euro. A completamento di questi interventi il comune ha già una disponibilità rispettivamente di 2.200 euro e di 3.600 euro.
I progetti sono stati selezionati secondo criteri tecnici, di qualità del piano e di copertura finanziaria. Un riconoscimento al lavoro del comune di San Colombano, che arriva anche dall'assessore Mezzi: «L'amministrazione sta lavorando molto bene al progetto del parco, anche dal punto di vista tecnico. La provincia continuerà a guardare a San Colombano con un occhio di riguardo per le sue peculiarità». Il prossimo passo per la partenza del parco sarà quindi l'approvazione del piano particolareggiato. Ai consiglieri comunali sarà presentato in anteprima il 12 dicembre, ma la sua adozione è prevista per la seduta di consiglio comunale di fine mese. «Dopo scatteranno i 60 giorni di pubblicazione e osservazioni - spiega il sindaco Gigi Panigada -. In quella fase sarà nostra premura portarlo a conoscenza del pubblico, in modo che tutti possano farci pervenire le loro considerazioni in merito».
Andrea Bagatta

 

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Uno stormo di gru saluta l’escursione

Il Cittadino - 29 Novembre 2005 - centro lodigiano - pagina 17
Uno stormo di gru saluta l’escursione degli ambientalisti



Il passaggio di uno stormo composto da una trentina di gru in formazione a “V”: è stato questo il migliore premio per i 35 naturalisti che domenica pomeriggio si sono incamminati sulle colline banine guidati dai volontari dell’associazione ambientaliste Picchio Verde e del Grol, il Gruppo di ricerche ornitologiche lodigiano. Grazie al clima migliore rispetto alle leggere nevicate dei giorni precedenti, la passeggiata sul colle organizzata dal Picchio Verde per domenica pomeriggio è stata un successo. Due ore di camminata verso la Costa del Tasso, la Panoramica di Ca' del Mazza, la Piana del Corvo, la Fossa del Girino e i Fontanoni. Nomi evocativi ai quali corrispondono altrettanti luoghi poco noti e ancora poco visitati delle colline. E grazie agli esperti del Grol si sono potuti riconoscere anche diverse razze di uccelli in transito. Al termine della scampagnata il gruppo si è riunito nel Cantinone del Castello, dove l'ornitologo volontario Marco Siliprandi ha illustrato i risultati delle osservazioni sulle migrazioni dei rapaci effettuate alla fine della scorsa estate. «Per noi è l'occasione di trovare nuovi volontari per le osservazioni dell'anno prossimo - ha detto Siliprandi -. Per dare validità al lavoro, infatti, occorre continuità nel corso degli anni e presenza durante il periodo d'osservazione». Ai presenti è stato quindi presentato il progetto di lavoro sulla tutela delle acque della collina e il piano di monitoraggio della fauna presente nell'oasi. Per tutto il 2006 si cercheranno di censire le razze di animali e di uccelli, sia nidificanti sia svernanti, presenti nel territorio protetto. «A questi obiettivi andranno i fondi raccolti con le quote del tesseramento 2006, che abbiamo appena iniziato e che contiamo di chiudere con più di 100 soci», ha auspicato il presidente del Picchio Verde Maurizio Papetti.

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