L’oasi in collina non è ancora al sicuro
Il Cittadino 22 dicembre 2004
San Colombano L’associazione Picchio Verde promuoverà nuove iniziative per salvaguardare questo piccolo paradiso
L’oasi in collina non è ancora al sicuro
La provincia deciderà a gennaio se aprirne una parte ai cacciatori
San Colombano «L’oasi non è persa, ma non è nemmeno ancora salva» dice Maurizio Papetti, presidente dell’associazione ambientalista Picchio Verde. «Il suo futuro si decide nei prossimi mesi, e sicuramente sarà importante avere il sostegno di tutti quelli che vogliono mantenere un territorio protetto in San Colombano». Anche se il giudizio sul destino dell’oasi collinare è stato rimandato dalla provincia al primo semestre del 2005, è ancora impossibile capire come finirà la vicenda. Il piano faunistico venatorio provinciale è in scadenza, e il nuovo piano prevedeva l’eliminazione dell’oasi e la sua compensazione con la trasformazione di una porzione di territorio ora aperto alla caccia in Zona di cattura e ripopolamento. Dopo la raccolta di più di 1500 firme di cittadini contrari al progetto e la costituzione del gruppo ambientalista “ Picchio Verde”, l’assessore provinciale competente, Alberto Grancini, ha rimandato la decisione chiedendo nuove verifiche e approfondimenti. Nulla, però, è ancora certo. «Dalla provincia - spiega Papetti - non ci sono arrivati segnali precisi in una direzione: la sensazione è che ci sarà da darsi da fare per coinvolgere il maggior numero di persone». D’altra parte, una mediazione con le esigenze dei cacciatori non è impensabile: «Anche prendendo atto delle aperture dei cacciatori e dell’invito degli amministratori - dichiara Papetti - proporremo degli incontri già per gennaio. Speriamo di arrivare a una soluzione condivisa anche dai cacciatori: ci sembra la prospettiva migliore per la difesa del territorio e dell’ambiente». Tra le proposte sul piatto c’è anche il coinvolgimento di tecnici e specialisti ambientalisti per una valutazione del territorio e della fauna presente. «Se poi la provincia o il comune volessero un parere super partes - dice l’ambientalista Gianni Leporelli - si potrebbe contattare anche l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica».Di sicuro, proseguiranno le iniziative per sensibilizzare la gente, come la riuscita festa del parco collinare di domenica scorsa, organizzata anche grazie al contributo della Provincia di Milano e alla disponibilità degli comunali. «La festa è andata bene sotto tutti i punti di vista - spiega Gianni Leporelli - . Impossibile fare una stima dei visitatori, ma soprattutto nel pomeriggio, complice il bel tempo, i banchetti del mercatino hanno registrato molte presenze. Anche la proiezione dei film e il gioco della Dama per i più piccoli hanno avuto molto successo». Tra gli stand, i più visitati sono stati quello dell’Adica e quelli dei produttori biologici. Nonostante il freddo intenso, una trentina di persone è salita in collina per una visita alla zona dell’Oasi: oltre agli uccelli più comuni, si sono potute vedere anche due poiane. Per il futuro si pensa già a una replica e a un ampliamento della manifestazione per domenica 24 aprile, ma sono in cantiere anche nuove iniziative incentrate sui prodotti biologici: l’adesione alla bio-domenica (il 2 ottobre) e un mercatino di prodotti biologici la quarta domenica di aprile e maggio, con possibili riprese a ottobre e novembre. Intanto, il Picchio Verde ha appena aperto la campagna di tesseramento per il 2005 (costo della tessera 10 euro) e ha già registrato 35 adesioni.Andrea Bagatta