facente parte del piano prioritario di conservazione per alcune specie di anfibi e rettili di interesse conservazionistico di cui all’azione a14 del progetto LIFE GESTIRE2020
In collaborazione con:
Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Collina di San Colombano
Comuni di San Colombano al Lambro _ MI
Graffignana _ LO
Sant’Angelo Lodigiano _ LO
Inverno e Monteleone _ PV
Miradolo Terme _ PV
In collaborazione con le Associazioni del territorio:
- Picchio Verde di San Colombano,
- Praedicta Associazione Culturale di San Colombano,
- Legambiente il Quadrifoglio di S. Colombano
- Associazione Parco Collinare Il Gheppio di Miradolo Terme,
- Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano di Casalpusterlengo
- Associazione per i Vivai Pronatura di S. Giuliano Milanese
- OA WWF Lodigiano- Pavese
Nel territorio del PLIS della Collina di San Colombano, nel corso degli anni sono stati fatti censimenti per monitorare le zone umide e gli anfibi che vi dimorano, i documenti prodotti hanno dimostrato che quest’area è particolarmente interessante.
Obiettivi del progetto:
Riqualificare zone umide esistenti, ripristinare e creare nuovi habitat adatti ad ospitare anfibi in particolare la rana di Lataste (specie tipica della Pianura Padana e classificata come specie vulnerabile quindi a rischio estinzione) e il Tritone crestato italiano (specie tipica italiana e dell’area Nord-ovest dei Balcani, non é a rischio estinzione ma il suo ruolo nell’habitat è fondamentale in quanto è esclusivamente carnivoro e si nutre anche di larve di insetto).

Interventi previsti in Area A:
Obiettivi :
Cura e preservazioni degli ambienti e dei numerosi habitat esistenti
Pozza tritoni: Pozza da risorgiva: qui nel 2017 sono stati trovati i primi esemplari di Triturus carnifex Intensamente colonizzata da Procambarus clarkii.
Interventi: Scavo di minima profondità in periodo di asciutta per eliminare i Procambarus clarkii; sostituzione della rete su dispositivo di” troppo pieno”; controllo della popolazione di Procambarus clarkii con nasse; messa in sicurezza della pozza con sostituzione dei pali di recinzione.
Pozza ponticello: Pozza di formazione più recente per sbarramento naturale di un rigagnolo di fondovalle. Rilevata la presenza di Procambarus clarki.
Interventi: Realizzazione dispositivo per svuotamento; scavo minima profondità con ruspino in periodo di asciutta per eliminare i Procambarus clarkii; controllo della popolazione di Procambarus clarkii con nasse.
Progetto al momento sospeso perché non si è riusciti a trovare il proprietario del terreno con cui stipulare l’accordo.
Stagno: Stagno di convogliamento acque di pioggia dai versanti e dal fossetto di fondovalle, incerta la presenza di risorgive.
Interventi: Riqualificazione floristica sponde; utilizzo di stabulazioni protette per ovature in caso di necessità.
Progetto al momento sospeso perché l’accordo verbale preso con il proprietario attende di essere ratificato dagli eredi.
Pozze Valletta dei tritoni: Pozze stagionali di risorgiva e/o convogliamento acque di pioggia dai versanti, le pozze sono in parte interrate e riempite con ramaglie e materiale vegetale.
Interventi: Pulizia del fossetto di fondovalle; pulizia e ripristino delle pozze-
Progetto al momento sospeso perché il proprietario non è in grado di sottoscrivere alcun documento ufficiale e al momento non vi è alcun tutore che possa farne le veci.
Laghetto ninfee e stagno a valle: Stagni di discrete proporzioni per sbarramento naturale lungo il fossetto di fondovalle: il primo recentemente risagomato con argini di contenimento in terra, il secondo, a valle, naturaliforme e ricchissimo di ovature.
Interventi: Laghetto 12 riqualificazione floristica sponde; in entrambi controllo della popolazione di Procambarus clarkii con nasse; in entrambi utilizzo di stabulazioni protette per ovature in caso di necessità.
Progetto al momento sospeso perché la proprietà non è disponibile a sottoscrivere un accordo.

Interventi previsti in Area B:
Obiettivi:
Predisposizione di ambienti e habitat per estensione dell’areale di Rana latastei e Triturus carnifex Potenziamento delle vegetazione di zone umide con essenze autoctone Potenziamento della funzione didattica del Giardino
Sorgiva: Pozza da risorgiva che alimenta in parte gli stagni a valle.
Interventi: Pulizia da rovi della fascia di sponda; realizzazione di barriera mobile antigambero.
Stagni: si tratta di due stagni realizzati mediante scavo, impermeabilizzazione del fondo con telo e alimentazione derivata dal vicino fosso di fondovalle e dalla risorgiva interna al Giardino, collegati fra loro e con il fosso a messo di dispositivi di troppo pieno.
Interventi: Riqualificazione floristica sponde; realizzazione di bordi perimetrali in pietrame per il rifugio degli anfibi; realizzazione di dispositivi per eventuale svuotamento e l’asportazione di eventuali specie aliene; utilizzo cassoni di stabulazione protette per ovature in caso di necessità.

Interventi previsti in Area C:
Obiettivi:
Mantenimento e potenziamento di ambienti e habitat esistenti
Pozze del percorso: Pozze alimentate da risorgiva e dal fossetto di fondovalle. Le pozze sono in parte interrate e riempite con ramaglie e materiale vegetale.
Interventi: Pulizia e ripristino delle pozze; pulizia del fosso; controllo della popolazione Procambarus clarkii con nasse; realizzazione di una nuova pozza con dispositivo di svuotamento.
Interventi previsti in Area D:
In questa zona, a parziale compensazione dei punti interesse persi in area A è stato individuato un nuovo punto dove realizzare una “nuova pozza” aggiuntiva oltre alle tre già programmate ed è stata individuata come “Nuova pozza 4”.
La “Nuova pozza 4” è anch'essa limitrofa all'area “A. Pozze e stagni in perimetro ARER - Miradolo Terme” ma collocata a sud-ovest anziché a nord-est come le “nuove pozze” 1, 2, 3 in modo da allungare ulteriormente il corridoio ecologico destinato all'espansione delle specie di anfibi la cui conservazione è obiettivo del presente progetto.
Obiettivi:
Predisposizione di ambiente protetto per favorire l'espansione dell’areale di Rana latastei, Triturus carnifex e altri anfibi, potenziamento della funzione didattica del Parco.
Interventi: Realizzazione di 4 nuove pozze, di diversa dimensione, profondità 0,80-1 m Realizzazione di buche rifugio per gli anfibi Realizzazione di barriera anti gambero della Louisiana su una delle pozze.
Per la realizzazione di questo progetto abbiamo partecipato al bando di assegnazione di contributi regionali in attuazione alla deliberazione di Giunta regionale n. IX/1922 «Approvazione del piano prioritari di conservazione per alcune specie di anfibi e rettili di interesse conservazionistico di cui all’azione a14 del progetto LIFE GESTIRE2020 e approvazione dei criteri per l’assegnazione di contributi regionali per l’attuazione del piano»
Qualcosa in più sul progetto LIFE GESTIRE
Il programma LIFE è lo strumento di finanziamento dell'UE per l'ambiente e l'azione per il clima creato nel 1992. L'attuale periodo di finanziamento 2014-2020 ha un budget di 3,4 miliardi di euro.
LIFE GESTIRE2020 è un progetto per la conservazione della biodiversità in Lombardia, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+, ha l’obiettivo di definire un piano per il ripristino e la gestione dei siti della rete Natura 2000 in Lombardia, vuole quindi contribuire al ripristino e al mantenimento dei siti, degli habitat e delle specie di uno stato di conservazione soddisfacente.
Sono 5 i progetti finanziati dal bando Life Gestire 2020 per la tutela degli anfibi:
- nel Parco Lombardo della Valle del Ticino è previsto il miglioramento dei siti di riproduzione del pelobate fosco insubrico, un raro anfibio endemico della pianura padana, che trova nelle zone umide dell’area protetta la maggiore popolazione italiana;
- nel Parco Adda Nord saranno ripristinate pozze e zone umide a favore della rana di Lataste, in connessione con il progetto Cariplo “Naturavagante”;
- nel Plis della collina di San Colombano al Lambro, comuni e associazioni del territorio mirano a ripristinare e creare nuovi habitat e riqualificare zone umide a favore di rana di Lataste e tritone crestato;
- nella riserva naturale e ZSC “Monticchie” vengono ripristinate zone umide, creati nuovi rifugi per anfibi e realizzate barriere “anti gamberi” alloctoni;
- nel Parco delle Orobie Bergamasche è previsto il recupero di pozze d’abbeverata in alpeggio, al fine di aumentare la disponibilità di siti a favore dell’ululone dal ventre giallo.
Si tratta di un intervento di riqualificazione di due aree verdi comunali dedicate alla tutela di questi insetti e di altre specie animali e vegetali autoctone promosso e in collaborazione con il Comune di San Colombano al Lambro e il Parco della Collina di San Colombano
Il progetto nasce nel 2016, da allora la realizzazione e la manutenzione del Giardino sono a cura dei volontari delle associazioni:
- Picchio Verde di S.Colombano al Lambro
- Legambiente Il Quadrifoglio di San Colombano al Lambro
- Il Gheppio di Miradolo Terme
- GROL di Casalpusterlengo
- WWF Lodigiano
I due terreni sono vicini ma non confinanti, il primo si trova sulla destra del Sentiero Naturalistico che parte dalla Via Capra (che definiremo come area 1), il secondo si trova subito sopra questo e che confina con Via Capra, (che definiremo come area 2).

L’area 1 è situata in zona piana, umida e con vegetazione tipica di tale ambiente (presenza di Equisetum). Nella zona sono presenti numerose sorgive ed inoltre viene convogliata tramite fosso l’acqua proveniente dai 2 laghetti sovrastanti. È l’ambiente ideale per favorire l’insediamento e la riproduzione delle libellule.
In questi anni i nostri esperti hanno creato due stagni e hanno piantumato e favorito la vegetazione locale idonea ad insediarsi così oggi abbiamo la presenza di piante sommerse quali: Callitriche stagnalis (Stella d’acqua), Ceratophyllum demersum (Ceratofillo comune), Elodea crispa (Elodea), Hottonia palustris (Erba scopina), Myriophyllum spicatum (Millefoglio d’acqua), Potamogeton crispus (Brasca). Piante galleggianti quali: Nuphar luteum (Nannufero, Ninfea gialla) e Nymphaea alba (Ninfea bianca); altre piante galleggianti possono essere Hydrocharis morsusranae (Morso di rana), Polygonum amphibium (Poligono anfibio),Potamogeton natans (Brasca comune) e Ranunculus aquatilis (Ranuncolo acquatico). Piante marginali come: Alisma plantago-aquatica (Mestolaccia), Aponogeton distachyos (Biancospino d’acqua), Butomus umbellatus, (Giunco fiorito), Iris pseudacorus (Giaggiolo), Mentha aquatica (Menta d’acqua) Menyanthes trifoliata (Trifoglio fibrino), Myosotis scorpioides (Nontiscordardimé), Sparganium erectum (Coltellaccio).
Abbiamo anche creato sentieri di passaggio per la visita e arricchito il giardino di cartelloni per illustrare le principali specie di libellule, anfibi e piante presenti e cenni sulla loro biologia.

L’area 2 è invece caratterizzata da una parte alta pianeggiante confinante con Via Capra per poi scendere in direzione dell’area 1. In questa zona si trova un prato stabile con prevalenza di graminacee quali Lolio e Bromo. Nella parte più bassa si nota anche presenza di Equiseto che dimostra la presenza di falda superficiale che poi darà origine alle risorgive nella zona più bassa. Questa zone è ideale per favorire l’insediamento e lo sviluppo delle farfalle.
Qui abbiamo realizzato un percorso con diversi ambienti che favoriscano l’insediamento e l’osservazione delle farfalle nel corso dei mesi primaverili ed estivi. C’è una zona a siepe situata nella parte alta sia con funzione di barriera dalla strada asfaltata sia come rifugio ed alimento di numerose farfalle tra cui Falena, Caraxe, Pafia, Pavonia. Una zona ad aiuola/orto nella parte mediana sinistra con fiori da nettare per gli insetti utili e piante nutrici per le larve. Vi si possono trovare farfalle Vanessa, Macaone, Aurora, Cavolaia, Falena. Una zona a prato nella parte mediana verso destra, con un mix di graminacee e dicotiledoni a fiore . In questo habitat le farfalle più comuni sono Esperia, Tecla, Icaro e Pamfilo.
Sono stati anche piantumati alberi tipici della zona in aree asciutte (Querci, roveri ecc). Anche qui abbiamo creato sentieri per la visita e posto cartelloni esplicativi.

Qualcosa sulle farfalle:
L’ordine dei Lepidotteri a cui appartengono le farfalle comprende oltre 140.000 specie che possono vivere negli ambienti più disparati. Gli adulti depongono le uova generalmente sugli organi vegetali in modo isolato o con ovature concentrate; da queste nascono le larve che di norma compiono 5 o 6 mute per poi incrisalidarsi e dare origine ad un nuovo adulto. Le larve dei lepidotteri hanno un apparato boccale tipicamente masticatorio e si possono nutrire di diverse essenze vegetali. In base al tipo di vegetazione presente viene favorito lo sviluppo di differenti tipi di lepidotteri. La creazione di diversi habitat contribuisce a creare delle microzone adatte allo sviluppo di questi insetti.
Qualcosa sulle libellule:
Le Libellule sono insetti di medie e grandi dimensione, buoni volatori con colorazioni vivaci del corpo e delle ali. Si riproducono mediante deposizione delle uova direttamente in acqua o inserite nella vegetazione riparia o acquatica. Lo sviluppo delle uova può essere a schiusura rapida (pochi giorni) oppure ritardata, anche dopo parecchi mesi. Dall’uovo si sviluppa una larva che vive esclusivamente in acqua e compie numerose mute (6-19) per un periodo che può variare da qualche mese ad uno o più anni, per poi dare origine alla forma adulta che ricomincerà il ciclo. Le libellule sono gravemente minacciate a causa dell’intensificazione delle pratiche agricole, dell’inquinamento e soprattutto dalla distruzione degli ambienti umidi naturali, ma è possibile ridurre l’impatto negativo delle attività antropiche, salvaguardando gli ambienti adatti alla loro presenza e creandone di nuovi.

Gli acquarelli ed il progetto sono stati realizzati dall'arch. Patrizia Legnani