Il territorio del Parco della collina di San Colombano porta ben evidenti i segni del passare del tempo, degli avvenimenti e della cultura delle genti che lo hanno abitato.
Un tempo il fiume Po seguiva un percorso differente e incontrava il fiume Lambro proprio vicino a San Colombano al Lambro rendendo la zona un’importante punto strategico per i commerci tra il mare Adriatico, Milano, Piacenza e Pavia, la sua particolarità strategica e ambientale lo resero terra di occupazioni e conquiste.
Si sono trovati resti di epoca gallica e romana, la zona è stata parte del territorio dei Visconti e degli Sforza in epoca tardo medioevale, degli spagnoli e degli austriaci in età moderna, poi dei francesi e poi ancora degli austriaci.
Il comune di Sant’Angelo Lodigiano, ad esempio, sorge intorno ad una rocca di epoca romana, una nuova rocca fu costruita successivamente dalla Regina della Scala e venne conquistata da Francesco Sforza nel 1449, questo castello è ancora ben conservato e in parte visitabile.
Anche nel borgo di San Colombano al Lambro si fa notare la presenza di un castello, fu costruito dal 1164 da Federico I (il Barbarossa), ai piedi della collina si trova la torre d’ingresso merlata, l’edificio centrale e un ampio cortile, altre torri e mura risalgono il versante del colle, venne completato dai Visconti, passò poi agli Sforza, successivamente ai Belgioioso infine, dal 1951, è perlopiù proprietà comunale ed in parte privato; nella chiesa parrocchiale dedicata a San Colombano Abate si trovano due affreschi di Bernardino Campi che in origine erano nell’oratorio del castello. Un tempo questo borgo fortificato si chiamava Mombrione ma il nome venne cambiato per rendere omaggio all’Abate che vi soggiornò per qualche tempo, anche Francesco Petrarca fu ospite nel castello e scrisse dei versi sul borgo, inoltre qui è nato il Beato don Carlo Gnocchi “padre dei mutilatini”.
Graffignana è un piccolo comune che conserva traccia della sua origine nelle planimetrie dervanti da un castrum romano, molti reperti storici sono stati ritrovati anche qui a testimoniare le origini antiche. Nel 1395 Gian Galeazzo Visconti dona Graffignana e San Colombano ai Certosini che vi risiedettero per tre secoli nei quali bonificarono abilmente il territorio. Sui colli di Graffignana dal 1700 la Madonnina benedicente veglia sul paese da una piccola cappella e lei dedicata.
A Miradolo Terme sono stati trovati reperti di epoca gallica e romana, sui colli nell’area comunale di Miradolo pare sia avvenuto nel 218 a.C. lo scontro tra l’esercito romano e l’esercito cartaginese di Annibale. Fu feudo dei Visconti, degli Sforza, dei Belgioioso e degli Estensi. Il suo Castrum, ottimo punto di osservazione, venne distrutto nel 1400 dai francesi e dalle sue fondamenta venne costruito il santuario di Santa Maria. Come il nome del comune fa intendere è particolarmente rilevante l’area termale chiamata Saline per il sapore delle acque salsobromoiodiche che vennero studiate da Serafino Volta, fratello di Alessandro, acque che venivano utilizzate dai contadini per ricavarne sale prima di diventare un importante centro termale.
Il paese di Inverno si fa notare per la sua Chiesa, la cui costruzione viene attribuita a Cristoforo Visconti intorno al 1440, egli fece anche sistemare ed ampliare il castello che ha un’architettura di tipo militare.
Monteleone ha un’origine romana ed è caratterizzato dalla cinquecentesca Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Neve che si erge sopraelevata al centro del paese.
Il primo documento storico che attesta la coltura della vite è un documento del 1371 di Galeazzo Visconti. I Certosini diventarono feudatari del luogo per secoli ma sempre gli agricoltori locali tentarono di svincolarsi dai vincoli del monastero per rendersi liberi e proprietari del loro lavoro. Già nel XIV secolo, l’uva è il prodotto principale del territorio. Nel XVII secolo si costituiscono delle aziende agricole il cui titolare viene definito “particolare”, cioè piccolo proprietario terriero, che conduce vigneti in varie zone dei colli, terreni di sua proprietà ed altri in affitto. I vini della collina sono sempre stati apprezzati e ricercati, hanno ricevuto diversi riconoscimenti e le tecniche di coltivazione e vinificazione sono sempre in evoluzione, in continuo miglioramento